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Torre campanaria di Portogruaro: Quando la coerenza va a farsi benedire di fronte a 4.2 milioni di euro

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Portogruaro, 14.03.2018. Oggi si è saputo che la sindaco Maria Teresa Senatore, lo scorso 7 marzo, aveva ricevuto una lettera dalla Segreteria del Presidente della Repubblica in cui le veniva confermata l’assegnazione da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo della somma di € 4.200.000 per i lavori inerenti la verifica di rischio sismico, la riduzione delle vulnerabilità e il restauro del campanile del Duomo di Sant’Andrea Apostolo di Portogruaro. La nota del Comune termina sottolineando che è stata la sindaco in persona a richiedere l’interessamento del Presidente Mattarella per quanto concerne il campanile del Duomo di Sant’Andrea. Nemmeno un accenno ai politici locali, una in particolare, che si sono impegnati a far arrivare questo prezioso contributo alla città di Portogruaro. Eppure la sindaco per anni ci ha raccontato che, sulla base di alcuni accertamenti eseguiti, la torre campanaria non è del Comune, bensì della Parrocchia di Sant’Andrea. Spettava perciò a quest’ultimo soggetto l’onere economico di restaurare il campanile anche perché pare che il Comune non abbia a disposizione risorse per anticipare i lavori di restauro. Facendo seguito a questo convincimento, nel 2016 la sindaco emanò due ordinanze che intimavano alla Curia Vescovile di Concordia – Pordenone di provvedere immediatamente alle attività di monitoraggio del campanile (fino ad allora pagate dal Comune). Coerentemente al suo agire, la sindaco avrebbe dovuto chiedere l’interessamento di Sua Santità, Papa Francesco, anziché del nostro amato Presidente della Repubblica Mattarella, visto che il campanile – secondo lei – non apparteniene al Comune. La clamorosa “conversione” si è avuta poco prima delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, quando il governo Gentiloni stanziò 4.2 milioni di euro per il recupero del campanile. Ora l’atto conclusivo di questa contorta e, per certi versi, assurda vicenda non può che prevedere la presa d’atto della sindaco di essersi sbagliata, perché il campanile, piaccia o non piaccia, appartiene al Comune. A meno che, per coerenza, non si voglia rinunciare ai 4.2 milioni di euro.

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