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Il Comune di Portogruaro pensa davvero di far rallentare gli automobilisti installando dei dissuasori luminosi di velocità?

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Portogruaro, 15.03.2018. Questa mattina sul Gazzettino leggo che il Comune di Portogruaro installerà su alcune vie particolarmente trafficate cinque true-box e nove dissuasori luminosi di velocità. Questi ultimi – scrive la giornalista quasi certamente riportando non una sua opinione, ma quanto gli è stato riferito – hanno l’obiettivo di limitare, attraverso messaggi luminosi, la velocità dei veicoli. Non so voi, ma io, incrociando per strada quelli già installati a Pramaggiore e a Cinto Caomaggiore, ho osservato che non impensieriscono alcun automobilista di passaggio. Discorso diverso per i true box montati nella centrale via Roma a Cinto (foto copertina). Qui si nota chiaramente una drastica riduzione della velocità e un conseguente rispetto dei limiti. Perciò, secondo me, i dissuasori luminosi, da soli, sono soldi buttati. Ho scritto da soli perché un esponente della giunta, incontrato qualche giorno fa in via Padre Bernardino, mi aveva invece assicurato che sarebbero stati tutti affiancati da true-box. Se il vero obiettivo dell’amministrazione Senatore, come scrive il Gazzettino, è quello di far aumentare il livello di sicurezza nelle arterie del nostro territorio allora avrebbe fatto meglio a prendere esempio dal Comune di San Donà di Piave che ha fatto installare, su un’auto della Polizia Locale, un scout-speed, ovvero un autovelox mobile di ultima generazione in grado di compiere molteplici funzioni. Oltre alla possibilità di riconoscere una targa e verificare se i mezzi che intercetta siano provvisti o meno di revisione e assicurazione o rubati, può essere utilizzato per rilevare una serie di infrazioni. Certo mi si farà osservare che il costo di un scout-speed è nettamente superiore a quello di una decina di dissuasori luminosi. Tuttavia basterebbe che il Comune iniziasse a spendere più oculatamente le proprie risorse per permettersi di investire in questo strumento di controllo. Come? Risparmiando sulle attività superflue come i festeggiamenti del Capodanno 2018 in piazza della Repubblica costati quasi 50 mila euro. Per non parlare dell’acquisto di un quadro da 31 mila euro o della futura rotatoria di Borgo San Giovanni. Soldi, come vedete, ce ne sono. Basta saperli spendere in maniera proficua badando alle necessità impellenti e non ai lussi che non possiamo e non dobbiamo permetterci.

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