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Elettrodotto San Nicolò: Il M5s chiama in aiuto i propri candidati al Parlamento

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Nella foto, accanto all’elettrodotto di san Nicolò, compaiono il sindaco di Portogruaro, Maria Teresa Senatore,  il consigliere comunale Claudio Fagotto e il candidato alla Camera, Alvise Maniero.

Portogruaro, 16.02.2018. Il M5s, attraverso il proprio rappresentante in consiglio comunale, Claudio Fagotto, sta portando avanti la battaglia per l’interramento dell’elettrodotto di Borgo San Nicolò. Prima di essere eletto consigliere, Fagotto aveva fatto sentire più e più volte la sua voce contro l’elettrodotto in qualità di presidente del Comitato Salute e Ambiente di Portogruaro, ma inutilmente. A distanza di tre anni dal loro ingresso nel parlamentino portogruarese, i Cinquestelle si sono resi conto – probabilmente troppo tardivamente – che nemmeno gli attuali amministratori della nostra città vogliono risolvere l’annoso e subdolo problema dell’inquinamento elettromagnetico che grava sul quartiere di San Nicolò. D’altronde far interrare questa infrastruttura, di proprietà di Terna, costerebbe milioni di euro, un impegno di spesa molto gravoso. Per nulla sfiancati dal muro di gomma che si sono trovati davanti, i Cinquestelle portogruaresi hanno chiesto aiuto al loro candidato alla Camera dei Deputati, Alvise Maniero, che domani mattina, sabato 17 febbraio, sarà in piazza della Repubblica per incontrare la cittadinanza. La vicenda dell’elettrodotto si protrae da oltre una decina d’anni a questa parte. La passata amministrazione comunale, capitanata dal sindaco Antonio Bertoncello, aveva incontrato i residenti di Borgo San Nicolò senza, però, essere in grado di soddisfare le loro richieste: far interrare l’elettrodotto da Rfi (poi passato di mano a Terna) oppure far alimentare la sottostazione ferroviaria di Portogruaro dall’elettrodotto di Spinea. L’avvento della nuova amministrazione di centrodestra aveva fatto sperare più di qualcuno – beata ingenuità – che le cose sarebbero cambiate in meglio. In realtà, oggi come ieri, gli amministratori locali e Terna fanno riferimento alla normativa di legge secondo la quale non c’è alcun pericolo di inquinamento elettromagnetico fin tanto che i valori di elettromagnetismo rimangono abbondantemente al di sotto non solo del valore normativo di 10 microTesla ma anche dei 3 microTesla che la norma assume quale limite a rispetto del principio di precauzione per i nuovi impianti. Lo scorso settembre – dati alla mano – i Cinquestelle avevano rivelato che, per ben 11 giorni, gli alunni e le maestranze della scuola di San Nicolò, assieme al resto dei residenti che abitano vicino all’elettrodotto, avevano subìto un notevole aumento del campo elettromagnetico (vedi grafico sottostante).

Per valori ben più bassi di quelli registrati a settembre, l’amministrazione Bertoncello – sentita la locale azienda sanitaria che a sua volta prendeva a riferimento gli Organismi Scientifici Internazionali come OMS e IARC – aveva provveduto nel 2013 a transennare il giardino sottostante l’elettrodotto in via cautelativa. Il M5s si attendeva un analogo intervento da parte dell’amministrazione Senatore che, invece, non c’è stato in quanto i valori registrati – come già detto – rientrano nella norma. Dal canto suo il Comune, oltre a proseguire i controlli delle emissioni prodotte dall’elettrodotto, ha chiesto ad ARPAV un ulteriore accertamento installando, il 9 febbraio scorso, due centraline di monitoraggio: una sotto all’elettrodotto, la seconda all’interno della scuola. La loro rimozione dovrebbe avvenire tra ieri ed oggi. L’implementazione dei monitoraggi non tranquillizza i Cinquestelle i quali continuano a credere al parere dei medici e dello IARC e non alle rassicurazioni dell’amministrazione Senatore, perché nessun politico riuscirà mai a modificare le leggi della fisica.

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