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25 APRILE A CONCORDIA SAGITTARIA:IL SINDACO E L’ANPI FESTEGGIANO ASSIEME LA LIBERAZIONE

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A differenza di quanto è avvenuto a Portogruaro, i festeggiamenti per il 25 aprile non hanno destato polemiche di sorta nella vicina Concordia Sagittaria.

Nonostante anche quest’ultimo comune sia passato recentemente nelle mani del Centrodestra, non si è voluto stravolgere il consueto cerimoniale dedicato al ricordo della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascimo. Il sindaco Claudio Odorico ed il neo eletto presidente della locale sezione dell’ANPI, il giovane Federico Nardin, hanno partecipato assieme alla celebrazione del 25 aprile. L’avvento al potere del sindaco moderato Odorico non è coinciso con un drastico cambiamento della politica locale come invece pare stia avvenendo a Portogruaro. Lo stesso, come poc’anzi ricordato, non ha rigettato la presenza accanto a lui dell’ANPI nella giornata del 25 aprile. Anzi il presidente locale di questa ormai storica associazione, Agostino Serra, ha preso la parola prima del sindaco per annunciare a tutti gli intervenuti l’elezione all’unanimità del suo successore: Federico Nardin. La sua elezione segna indiscutibilmente una svolta perché per la prima volta è stato designato un giovane, ma già noto a Concordia Sagittaria anche per il suo impegno in politica. Nardin, in un breve discorso fatto a braccio, ha ricordato che il movimento partigiano non era composto da supereroi, ma da persone normali come noi che hanno messo a repentaglio la propria vita e quella dei propri cari per dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo libero e democratico. E’ stata data la possibilità, anche a quelle persone che la pensavano in maniera diversa dalla loro, di esprimersi liberamente. Il loro è stato un atto di libertà e sacrificio verso le altre persone. Anche nel discorso del sindaco Odorico sono state ricordate quelle persone che 71 anni fa avevano accettato, vincendola, la sfida tra totalitarismi e la democrazia. Affinché quel sacrificio non vada disperso occorre commemorare, ricordare, festeggiare la ricorrenza della libertà del nostro Paese, soprattutto tra i nostri giovani. Oggigiorno non bisogna lasciarsi trascinare dal populismo, dalla demagogia e dall’anti-politica ritenendo che quello che accadde nel Paese sia una faccenda che riguarda altri, ma bisogna invece farsi guidare dall’impegno, dalle passione delle idee. Se oggi siamo all’interno di una crisi economica è perché, in fondo, sono andati in crisi anche i valori che i nostri padri e nonni hanno cercato di trasmetterci. Una comunità si ricostruisce non solo con la crescita economica, ma con la ricostruzione dei valori della solidarietà, dell’accoglienza, dell’altruismo, della generosità, della dedizione e del sacrificio. La rotta ce la indica la Costituzione. Se possiamo permetterci di avere questa guida lo dobbiamo a uomini e donne che non hanno esitato a mettere in gioco la propria vita perché chi fosse venuto dopo potesse godere della possibilità di vivere in pace e di sviluppare sogni ed ambizioni. Poi il sindaco di Concordia ha lanciato un monito ai politici: costoro devono fare la propria parte e dare ai giovani non la sensazione, ma la dimostrazione di essere davvero vicini alla gente con sobrietà e comportamenti nelle azioni e decisioni senza dimenticare la componente dell’umanità che di questi tempi è indispensabile per chi amministra la cosa pubblica. Insieme giovani e meno giovani accettiamo la sfida dei nostri giorni e andiamo a vincerla. W l’italia, w la liberazione.

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