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Zanco (FI): Da Bertoncello abbiamo ereditato un passivo di oltre 6 milioni di euro

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Nella foto grande il consigliere comunale Enrico Zanco. Nel tondo l’ex sindaco Antonio Bertoncello.

Portogruaro, 19.01.2018. Faranno discutere – come sempre del resto – le ultime dichiarazioni del consigliere Enrico Zanco (Forza Italia) apparse sul numero di gennaio del periodico “Obiettivo territorio”. Il forzista ha sparato a zero contro la precedente amministrazione comunale di centrosinistra rea, a suo dire, di aver lasciato “un passivo di 6 milioni di euro infarcito di dichiarazioni non veritiere”. Il debito è stato contratto nel 2005 quando la giunta Bertoncello sottoscrisse dei derivati, uno strumento finanziario complesso che ha permesso all’amministrazione comunale di avere nell’immediato delle risorse spendibili, ma che l’ha vincolata a restituire (con gli interessi) a partire dal 2015. Sono i famosi Swap che Zanco nell’intervista ha ribattezzato (non si sa se intenzionalmente o per una superficialità dell’intervistatore) in Swat, ossia la nota unità speciale della polizia americana destinata a compiti ad alto rischio. Ed in effetti i derivati si sono rivelati ahimè, in più di una occasione, uno strumento finanziario ad alto rischio mettendo in crisi vari enti locali. Nel caso di Portogruaro il Comune si ritrova a pagare rate di importo crescente sino all’estinzione del debito, previsto per il 2025. Lo scorso anno – evidenzia Zanco – questo debito ha inciso negativamente sul bilancio comunale per migliaia di euro e inciderà negativamente sempre di più a partire dal 2018 e fino alla sua scadenza. Nonostante questo pesante fardello l’amministrazione Senatore ha lavorato, e sta lavorando sodo, ma – osserva Zanco con rammarico – tutto questo impegno non è stato comunicato adeguatamente alla cittadinanza che ha ricevuto conseguentemente il messaggio fuorviatene dalle forze politiche di minoranza. Al consigliere forzista diamo il seguente consiglio: Chi è causa del suo mal pianga se stesso senza addossare la colpa ad altri, in questo caso alla minoranza che svolge legittimamente il compito di controllare chi oggi amministra la città fornendo consigli e critiche. Dopo il consigliere di maggioranza Cristian Moro anche Zanco ha dunque riconosciuto che questa amministrazione non comunica sufficientemente con la cittadinanza, ma – a differenza di Moro – Zanco si è spinto oltre colpevolizzando le minoranze di fare disinformazione con i loro comunicati stampa. In particolare si è scagliato contro il Pd perché da un lato “esprime pareri negativi anche se non coincidono con la reale verità dei fatti e dall’altro accusa (la maggioranza ndr.) di mancanza di programmi preventivi.” Più benevolo il suo giudizio sui membri del Gruppo Misto (quasi certamente per non precludere un riavvicinamento alla maggioranza dei tre esponenti forzisti, tra cui l’ex senatore Paolo Scarpa), i quali hanno operato “con logica e coerenza.” Nessun commento, invece, sulla terza forza d’opposizione, ovvero il M5S. In conclusione viene legittimamente da chiedersi chi, all’interno dell’amministrazione comunale, sta preferendo il silenzio o stringate comunicazioni in consiglio comunale (anche nei confronti delle critiche delle minoranze) ad un’adeguata informazione. Qui sotto un breve estratto dell’intervista ad Enrico Zanco.

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