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Viabilità critica in Borgo San Nicolò: Amministrazione Comunale e M5S ai ferri corti

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Non riuscendo a dialogare con l’amministrazione comunale, il M5s porterà all’attenzione del consiglio comunale la critica situazione viaria in borgo San Nicolò.

Portogruaro, 20.03.2018. L’amministrazione Senatore si impegni affinché il traffico conseguente ad eventuali insediamenti commerciali nel quartiere di San Nicolò non venga “scaricato” sulle vie interne di questo borgo, già ora inadeguate per conformazione e costruzione storica a sopportare carichi di traffico maggiori. A chiederlo è Claudio Fagotto (foto), capogruppo dei pentastellati in consiglio comunale, in una proposta di mozione protocollata ieri mattina. Fagotto è stato “costretto” a presentare tale richiesta di fronte al persistente silenzio dell’amministrazione comunale sul quasi certo insediamento di un nuovo supermercato in viale Pordenone. “Durante sedute pubbliche – scrive Fagotto – abbiamo chiesto già due volte cosa accadrà in quella zona antistante al ristorante “alla Botte”. Nulla ci è stato risposto. A nostro parere invece più di qualcosa si sta muovendo e quello che ci allarma di più è lo scempio disastroso della viabilità che si verrebbe a creare: attività private e costruzioni residenziali il cui traffico verrebbe deviato verso la zona interna, nel bel mezzo del quartiere, invadendo via Querini e via Magellano solo per citarne alcune, per evitare di scaricarlo totalmente verso la via principale cioè Viale Pordenone.” Fagotto ha l’impressione che l’Amministrazione taccia e lasci fare “sperando” che la questione si risolva da sola, tra privati, forse presentandola poi come una situazione “di fatto” da accettare da parte di tutti. “Chi tace acconsente e se ne assumerà la responsabilità.” L’insediamento di un nuovo supermercato, sul terreno incolto di fronte all’intersezione tra viale Pordenone e via San Martino, prevederebbe la sostituzione di questo crocevia con una rotatoria allungata, simile ad un salsicciotto, che aggraverebbe la fluidità del traffico in viale Pordenone, già messa a dura prova dalla rotondina-tappo ai piedi del cavalcavia autostradale senza parlare dei quotidiani incolonnamenti nella rotatoria posta sotto la tangenziale. La scelta di aver presentato una mozione anziché una semplice interrogazione non è formale, ma sostanziale. Con l’interrogazione l’interrogante si deve limitare ad esprime la propria soddisfazione o insoddisfazione alla risposta dell’assessore di turno. Con la mozione, invece, si apre un vero e proprio dibattito in sala consiliare che non si esaurisce in cinque minuti, ma che costringe la maggioranza ad uscire allo scoperto argomentando la presunta bontà delle proprie scelte. Già in passato i Cinquestelle erano venuti ai ferri corti con l’amministrazione Senatore per essere stati tenuti all’oscuro e non coinvolti in alcuni progetti. Si pensi, ad esempio, alla pericolosa curva di via Gervino a Portovecchio che l’amministrazione, dopo ripetute sollecitazioni da parte anche del M5S, si accinge a mettere in sicurezza senza però averne prima condiviso il progetto con i Cinquestelle. Lo stesso vale per il progetto del palazzetto a Pradipozzo presentato di punto in bianco in consiglio comunale senza precedentemente averne analizzato tutti gli aspetti nella apposita commissione. Insomma un’amministrazione comunale che è riluttante a rendere conto del proprio operato alla minoranza se non a cose già fatte.

 

 

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