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Portogruaro: La sanità locale approda in Consiglio comunale

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Portogruaro, 07.03.2023. Lo scorso 2 marzo il consiglio comunale si è riunito su richiesta del gruppo d’opposizione, Civici e Democratici, e del Gruppo Misto per fare il punto sull’assistenza socio-sanitaria nel nostro territorio. Alla riunione era stata richiesta la presenza dell’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, e del direttore generale dell’Ulss, Mauro Filippi. Dei due solo il direttore Filippi si è fatto vivo. L’assessore Lanzarin, invece, ha declinato l’invito facendo sapere – attraverso il presidente Gastone Mascarin – che lei si relaziona con la conferenza dei sindaci del Veneto Orientale per discutere di sanità locale. La sua assenza è stata, però, aspramente criticata dalla consigliera di minoranza, Irina Drigo, perché al dibattito è venuta meno la parte politica, ovvero quella parte che ha il potere di compiere le scelte. Era stata la Regione Veneto, ancora nell’estate del 2020, a progettare la chiusura dell’Hospice di Portogruaro e San Donà di Piave per realizzare un unico centro per le cure palliative ai malati terminali nel Veneto orientale. Una scelta politica che venne fortunatamente bloccata dalla mobilitazione dagli amministratori locali e dalla cittadinanza. L’Hospice di Portogruaro, che trovava sede fino all’anno scorso presso la casa di riposo Francescon, è stato temporaneamente chiuso con l’avvento della pandemia, perché non era possibile accedervi in maniera indipendente dal resto della struttura per anziani. Il direttore Filippi ha, però, ricordato che agli inizi del prossimo anno riaprirà i battenti, ma questa volta presso la casa servizi in fase di edificazione presso l’ex ospedale vecchio. Poi ha aggiunto che lui avrebbe parlato delle strategie e delle difficoltà della sua azienda sanitaria e non della programmazione sanitaria regionale perché su quella non ha potere decisionale né lui né il consiglio comunale di Portogruaro. Ecco perché – aggiungo io – era importante la presenza dell’assessore Lanzarin con la quale discutere le scelte di programmazione (come l’Hospice unico) che poi hanno ricadute sul nostro territorio. Nel corso del consiglio comunale sono emerse anche novità positive come il finanziamento di 24 milioni di euro che la Regione ha deliberato per il miglioramento e l’adeguamento sismico del nosocomio San Tommaso dei Battuti. Rimangono purtroppo insolute alcune criticità come i tempi d’attesa troppo lunghi che obbligano i cittadini bisognosi di cure a rivolgersi (se ne hanno le risorse economiche) alle strutture private. Da questo punto di vista il consigliere di maggioranza, Riccardo Rodriquez, ha auspicato che il sistema sanitario non venga americanizzato, perchè altrimenti la gente o mangia o si cura. Fa specie notare questa presa di “posizione filo-socialista” sulla sanità da un esponente del centrodestra che dovrebbe avere come unico faro gli USA, terra di prosperità e libertà dove lo Stato lascia quasi tutto in mano ai privati, sanità compresa. Allora non è tutto oro quel che luccica negli States.

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