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Opposizione e Gruppo Misto rammaricati per il mancato consiglio comunale sulla sanità

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Civici e Democratici assieme al Gruppo Misto premono affinché venga convocato al più presto il consiglio comunale straordinario sulla sanità.

Portogruaro, 24.01.2023. Stamani i sei consiglieri “Civici e Democratici” assieme ai tre colleghi del Gruppo Misto hanno inviato una nota di rammarico e disappunto al presidente del consiglio, Gastone Mascarin, per l’impossibilità dichiarata, da parte dell’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, e del direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi, a partecipare al consiglio comunale aperto la cui convocazione era stata richiesta all’inizio di questo mese dall’opposizione e dal Gruppo Misto. Le rassicurazioni del presidente Mascarin “di mantenere viva la richiesta alle figure istituzionali invitate a relazionare” devono essere apparse come un modo per procrastinare all’infinito la data della convocazione. Da qui la richiesta dei nove consiglieri di sollecitare la partecipazione dell’assessore regionale Lanzarin e del direttore generale Filippi, e di convocare, comunque, il consiglio comunale nei tempi utili e brevi richiesti da Statuto e Regolamento comunali vista l’importanza e l’attualità degli argomenti. Quali sono queste importanti tematiche? Innanzitutto discutere della funzione e delle dotazioni dell’ospedale di Portogruaro, della sorte del reparto di psichiatria, della realizzazione ed dell’operatività dell’ospedale di comunità, dell’Hospice e del potenziamento dell’assistenza domiciliare. Inoltre si desidera conoscere i tempi di realizzazione e di completamento della rete delle strutture e dei presidi previsti dal PNRR in materia sanitaria e socio-sanitaria: la casa di comunità, la centrale operativa territoriale, l’infermiere di comunità e la unità speciale di continuità assistenziale, ecc. Qualora l’impossibilità, espressa dai vertici della sanità regionale e locale, di partecipare al sopracitato consiglio comunale si dovesse tradurre in un diniego, ciò apparirebbe – concludono i nove consiglieri – come uno sgarbo istituzionale ed una indisponibilità al confronto, all’ascolto ed alla rappresentazione delle soluzioni alle criticità che caratterizzano la rete dei servizi sanitari e sociosanitari della comunità e del territorio.

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