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Casa Russolo: la consigliera Pizzolitto abbandona per protesta la commissione cultura

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Portogruaro, 03.07.2018. Ieri sera la consigliera Pizzolitto ha abbandonato la seduta della 2^ commissione in segno di protesta per il modo di operare dell’amministrazione Senatore poco trasparente dal punto di vista progettuale, informativo e anche in termini economici con i soldi dei cittadini. Dopo otto mesi d’attesa, ieri sera si è riunita la commissione consiliare cultura, presieduta da Raffaele Foglia (civica “Noi siamo Portogruaro”), alla quale ha partecipato anche il vicesindaco Ketty Fogliani. Tra i punti all’ordine del giorno è stata inserita la galleria permanente “Casa Russolo”, un argomento che la consigliera di minoranza Vittoria Pizzolitto (Centrosinistra Più Avanti Insieme) aveva sollecitato ben cinque volte e in più occasioni d’accordo con il gruppo Misto. Prima che la direttrice del centro culturale Altan Venanzio illustrasse la piena riuscita dell’inaugurazione serale di Casa Russolo, il consigliere grillino, Claudio Fagotto, ha preso la parola per sottolineare come, per l’ennesima volta, si giunge ad una commissione “quando i buoi sono ormai usciti portandosi dietro pure i cancelli. Sarebbe stato più utile se la riunione fosse stata convocata una settimana prima dell’inaugurazione in modo da permettere ai commissari di esprimere un parere o un’indicazione.” Foglia si è difeso accampando due giustificazioni che, a mio avviso, a fatica si reggevano in piedi. Non ha potuto convocare la commissione anzitempo perché, per lavoro, era impegnato a Firenze mentre l’assessore alla cultura, nonché deputata della Lega Nord, Ketty Fogliani, era in Parlamento. Senza accorgersene Foglia ha avvalorato le preoccupazioni di chi da tempo sostiene che gli impegni di un parlamentare mal si conciliano con quelli di un assessore comunale. Ma la cosa più stupefacente è aver udito la filosofia che sta alla base del posticipo della commissione: “prima si vede e poi si discute”. Così facendo – secondo Foglia – i consiglieri hanno maggior cognizione di causa per poter affrontare l’argomento in commissione consiliare. Avrebbe fatto meglio a dire le cose come stanno seppure in maniera non politicamente corretta: Ora siamo noi al governo della città e decidiamo noi cosa sia meglio fare senza dover render conto alla minoranza se non a fatto compiuto. Ovvio che questo atteggiamento, poco collaborativo e mal celato da un paio di scuse,  porti ad esacerbare i rapporti con la minoranza. Ed infatti, dopo che Fagotto aveva respinto categoricamente questo modo di operare, si è alzata in piedi la consigliera Pizzolitto (foto copertina) per spiegare il suo abbandono della seduta. “Ogni amministrazione comunale ha il diritto di avere una propria visione sul modo di fare cultura rispetto a chi l’ha preceduta, ma non è accettabile che per affermare questa visione si debba necessariamente procedere da un lato a fare tabula rasa di tutto quello che è stato “lasciato in continuità” e dall’altro a impedire il confronto istituzionale nelle sedi deputate, che per il Consiglio Comunale sono le sue Commissioni, com’è avvenuto invece per Casa Russolo. Ancora nell’ottobre 2017 è stato chiesto di poter vedere il progetto, richiesta rinnovata più recentemente nel marzo 2018, senza esito, e promessa nel penultimo Consiglio Comunale durante la discussione dell’interrogazione sull’acquisto del quadro. Tutta questa vicenda, dalla sua progettazione iniziale, fino all’inaugurazione del 15 giugno affidata all’ associazione A.I.A.P. di Portogruaro per 7.000 euro, è stata condotta male, nella più totale assenza di informazione e trasparenza in ordine alle motivazioni del progetto, alle scelte artistiche, alla futura gestione di quest’area. A mio parere – prosegue Pizzolitto – doveva essere portata fin dall’inizio in Commissione, accompagnata dalla documentazione completa di progetto, preventivi di spesa, relazioni illustrative, questo per consentire ai consiglieri eletti dai cittadini, chiamati a far parte della 2^ commissione destinata ad occuparsi di cultura, di poter conoscere, discutere e valutare i costi e i benefici, le finalità e l’utilità dell’opera e del progetto.” Chiuso questo capitolo, la Pizzolitto è tornata su una questione scottante, ovvero l’acquisizione del quadro “Sera”, attribuito al Russolo, da parte dell’amministrazione comunale. Si è detta insoddisfatta della risposta, firmata dall’assessore Ketty Fogliani, ad una sua recente interrogazione, perché non sono state chiariti la provenienza del quadro acquistato, le spese del restauro (prive di pezze giustificative) e il valore definitivo dell’opera che vede sommarsi all’acquisto iniziale di € 39.000 nel 2007 da parte dell’attuale venditore, l’importo di € 31.000 da parte del Comune per spese di restauro. Sempre nella risposta all’interrogazione si legge che l’altra opera del Russolo, battuta all’asta a Vienna per circa 10 mila euro e intitolata “In collina”, del 1945, appartiene al periodo che precede la morte dell’artista, quando i quadri sono “stanchi” con un valore di mercato di molto inferiore rispetto alle opere realizzate al momento di massima espressione dell’artista. Ma il quadro acquistato dal Comune intitolato “Sera” – osserva Pizzolitto – è anch’esso del 1945, come da dichiarazione dell’attuale proprietaria e venditrice, coevo dunque con l’altro messo all’asta a Vienna, per cui come si spiega questa differenza di prezzo? A far luce sulla discrepanza nel valore delle due opere è intervenuto il consigliere Enrico Zanco (Forza Italia) spiegando che all’asta di Vienna era presente un solo acquirente il quale, non avendo avuto concorrenti che rilanciassero l’offerta, è riuscito ad aggiudicarsi il quadro “In collina” ad un prezzo molto favorevole. Dopo aver evidenziato che l’abbandono della commissione da parte della Pizzolitto rientra nel novero delle iniziative puerili e controproducenti, Zanco ha comunicato che è praticamente impossibile per il precedente proprietario del quadro produrre pezze giustificative sui costi sostenuti per il restauro, perché l’intervento sarebbe avvenuto una decina di anni fa. Il proprietario, in sostanza, non avrebbe conservato questi documenti contabili essendo trascorso troppo tempo. La “sfortuna” ci avrebbe, inoltre, messo lo zampino perché pare che lo stesso restauratore sia deceduto e quindi nemmeno attraverso di lui si può risalire a quelle fatture. L’amministrazione comunale è perciò convinta di aver agito in maniera corretta anche alla luce della perizia di un esperto che ha valutato l’opera tra i 35 e i 50 mila euro, quindi un valore superiore ai 31 mila euro pagati. Sul presunto modo corretto di agire dell’amministrazione comunale, la consigliera Pizzolitto ha osservato un’incongruenza nella risposta dell’assessore Fogliani quando dice che l’amministrazione comunale non intende intraprendere altri costi per accertare la provenienza ed il valore dell’opera, ma subito dopo non esclude la possibilità di avvalersi dell’Archivio ufficiale Luigi Russolo per archiviare il quadro denominato “Sera”. Ad una precisa domanda del consigliere Luciano Gradini (Gruppo Misto), che chiedeva se la vicenda del quadro del Russolo fosse da considerarsi conclusa con questa commissione, la vicesindaco Fogliani ha risposto dicendosi tranquilla, perché tutto è a posto come confermato dal segretario comunale.

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