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Portogruaro: il pericolo del Bertoncello tris rinsalda il centrodestra

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Bertoncello tenta il tris

Portogruaro, 12.04.2024. La discesa in campo di un peso massimo come il “rosso” Antonio Bertoncello, indimenticato sindaco di Portogruaro per due volte di fila, ha scompaginato i piani dei partiti del centrodestra. Almeno quelli dei loro coordinatori provinciali che, come è consuetudine, decidono le sorti dei comuni con oltre 15 mila abitanti (quelli che possono andare al ballottaggio) suddividendoli tra loro in maniera più o meno equa. Sino all’ultimo hanno cercato di trovare un nome condiviso a Portogruaro, ma alla fine ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. C’è stato, dunque, un liberi tutti che aveva prodotto il seguente risultato: Fratelli d’Italia avrebbe puntato sulla candidatura del loro segretario locale, il medico Michele Lipani, mentre il Carroccio, e quasi certamente Forza Italia, avrebbero scommesso sull’altro medico, il leghista Luigi Toffolo. Insomma il centrodestra, per la terza volta dopo il 2015 e il 2020, avrebbe utilizzato il primo turno delle amministrative come primarie di coalizione. Ma la candidatura di Antonio Bertoncello per il centrosinistra e quella di Sara Moretto per il centro-civico hanno tolto il sonno ai segretari e commissari del centrodestra che hanno visto concretizzarsi la possibilità di non essere protagonisti all’ormai certo ballottaggio.

sara moretto

L’eterno braccio di ferro tra meloniani e leghisti è stato vinto per la terza volta di fila da questi ultimi consacrando a Portogruaro l’egemonia non dei Fratelli d’Italia bensì dei fratelli Barbisan. Sarà dunque Luigi Toffolo il candidato sindaco dell’intera coalizione. Eppure erano da mesi che il coordinatore Lipani aveva messo in chiaro le cose rivendicando il ruolo da protagonista del suo partito nella scelta del candidato sindaco per l’intera coalizione. Aveva ammonito la Lega a non fare alcuna fuga in avanti. Invito, come al solito, disatteso ancora la scorsa estate quando il nome del candidato che circolava era quello del sindaco uscente, il leghista Florio Favero. Poi però le sue quotazioni sono lentamente calate. Anche perché, dal canto suo, pesava il fatto di non essere stato in grado di portare a compimento il proprio mandato. I meloniani portogruaresi si erano poi fatti forti dei risultati elettorali ottenuti in loco alle ultime politiche, ovvero quasi il 30% dei consensi contro un modesto 11% della Lega. Insomma ce n’era abbastanza per tirare dritto anche questa volta. Senonché la discesa nell’arena del dem Antonio Bertoncello ha spinto il centrodestra a ricompattarsi. E’ ancora viva la sconfitta del 2010 quando Bertoncello sbaragliò al primo turno la compagine avversaria. Con lui non si può scherzare.

michele lipani

Ecco allora la decisione di Lipani di ritirare la propria candidatura per il bene del centrodestra anche se, come giustamente ha rilevato stamani il Gazzettino, tale rinuncia “suona come come una sconfitta del partito di Giorgia Meloni, piegato anche a Portogruaro sulle posizioni della Lega.” Se a parti inverse la decisione fosse stata presa dal segretario dem per l’unità del centrosinistra, come minimo nella sede di borgo Sant’Agnese sarebbero volate le suppellettili (compresa qualche falce e martello arrugginiti) e ci sarebbe stata l’ennesima scissione dopo quella dei renziani. Invece i militanti meloniani fanno quadrato attorno al proprio coordinatore, ne tessono le lodi accettando supinamente di cedere il comando agli alleati leghisti nonostante i numeri avrebbero dovuto consegnare a loro la guida del centrodestra. Invece andranno a rimorchio pur di non restare a piedi.

 

 

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