PORTOGRUARO.VENETO.IT

Blog di politica e attualità portogruaresi

ELEZIONI COMUNALI 2024: CITTA’ DEL LEMENE FA MARCIA INDIETRO

2 minuti per leggerlo

Portogruaro, 18.03.2024. Prima viene la credibilità del candidato sindaco e poi il programma elettorale. Così la pensava Graziano Padovese, fondatore della lista civica Città del Lemene, all’inizio della scorsa campagna elettorale che fu vinta dal centrodestra guidato dal sindaco Florio Favero. Padovese aveva confutato il convincimento (errato) di molti elettori, ossia quello di votare sulla base del programma presentato, attraverso il seguente ragionamento: il programma elettorale può essere il migliore in assoluto, ma se a posteriori non viene attuato dal sindaco, allora non vale nulla. In sostanza non bisogna farsi abbindolare dalle promesse contenute nel programma, il più delle volte un libro dei sogni, ma occorre affidarsi da subito alla credibilità della persona, ovvero del candidato sindaco. Da questo punto di vista Padovese aveva ragione da vendere.

G. Padovese

Tra i vari impegni assunti dal candidato e poi futuro sindaco del centrodestra, Florio Favero, c’erano, ad esempio, il far tornare Portogruaro capitale del Veneto Orientale e quello di riaprire la sede del Giudice di Pace in riva al Lemene. Obiettivi palesemente troppo ambiziosi per essere realizzabili, ma che avevano illuso la maggioranza recatasi alle urne. A distanza di quattro anni dalle ultime elezioni amministrative, la civica Città del Lemene ha cambiato totalmente idea arrivando a sostenere esattamente il contrario: prima viene il programma e poi la persona. Non lo ha detto direttamente Padovese, che comunque rimane attivo nella lista da lui fondata, ma il nuovo portavoce della civica, Bruno Barbadoro Giacomelli, al Gazzettino del 4 marzo 2024. Riferendosi alle difficoltà incontrate dai vari schieramenti nel ricercare il proprio candidato sindaco, Giacomelli ha detto: “Solo dopo aver chiarito quali siano le cose da fare, si può pensare quale sia la persona giusta per trasformare in realtà le pagine di un programma. E invece no, si parte dalla fine, dal nome del candidato.” Ma se gli elettori – come sosteneva Padovese – devono votare più basandosi sulla credibilità della persona che sul programma, a maggior ragione i partiti e le liste civiche devono fare estrema attenzione nello scegliere il candidato sindaco più affidabile. Perché il vero ostacolo non è la stesura del programma, che in linea generale è simile per tutti gli schieramenti, bensì la spartizione dei posti in giunta.

error: Il contenuto è protetto dalla copia !!