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Giorgio Barro: “La mozione di sfiducia al presidente Mascarin mira a far cadere la maggioranza. Per questo votiamo contro”

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Giorgio Barro

Portogruaro, 08/11/2017. Il vero obiettivo della minoranza consiliare, presentando la mozione di sfiducia contro il presidente Mascarin, è quello di portare la città di Portogruaro alle elezioni anticipate la prossima primavera.

Lo ha sostenuto ieri sera in municipio il consigliere di maggioranza, Giorgio Barro (foto copertina), mentre era pericolosamente in bilico la permanenza di Gastone Mascarin a capo del consiglio comunale. Barro ha esordito dicendo che “davanti al buon senso comune e per quel senso di etica che ci dovrebbe essere in ogni persona che fa politica, Mascarin dovrebbe rassegnare le dimissioni da presidente e continuare la sua battaglia da semplice consigliere comunale.” Ma la stessa legge che lo ha condannato per il suo sbaglio (autenticazione di firme false nelle liste elettorali a sostegno delle candidature di Sebastiano Sartori a governatore del Veneto e di Roberto Fiore a sindaco di Venezia), gli permette ancora di essere il presidente del consiglio (dura lex, sed lex). Non consentirgli di rimanere al suo posto significherebbe destabilizzare la maggioranza fino al punto di farla cadere. Le quattro liste civiche che hanno sostenuto Barro gli hanno, invece, chiesto di continuare a governare la città, di realizzare il programma elettorale, portare a termine la riqualificazione dell’ex Perfosfati senza farsi travolgere da beghe politiche e da giochi di partito.

Se la nostra mozione secondo lei è volta a destabilizzare la maggioranza di questa città –gli ha replicato sonoramente il consigliere di minoranza, Paolo Scarpa (foto)- lei implicitamente ammette che il consigliere Mascarin, qualora fosse sfiduciato da questo consiglio, domani mattina si arroccherebbe in una posizione di chiusura nei confronti del sindaco e della maggioranza. Al contrario se Mascarin rimarrà al suo posto egli resterebbe collaborativo e di sostegno nei confronti del sindaco e della giunta. Mi sembra –ha proseguito Scarpa – che lei non ha fatto un gran servigio a Mascarin. Ha commesso un errore clamoroso e aver buttato la questione in politica è come averla buttata in una caciara.” Al termine del lungo dibattito, l’intera minoranza (8 consiglieri) hanno votato a favore della sfiducia mentre la maggioranza (senza il consigliere Mascarin che non ha partecipato al voto) più il sindaco (8 in tutto) hanno votato contro. Quando una votazione termina in parità, il provvedimento non passa. Per cui Mascarin continuerà a fare il presidente del Consiglio Comunale.

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