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Anello urbano: il commissario prefettizio dice no al senso unico

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Portogruaro, 18.04.2023. E’ ufficiale: la riqualificazione urbana del ring (anello urbano in italiano) si farà senza modificare l’attuale doppio senso di marcia. Il commissario prefettizio, il dott. Iginio Olita, ha così dato ascolto alle mozioni dell’opposizione e del Gruppo Misto con le quali si chiedeva di non stravolgere l’assetto viario di Portogruaro introducendo il senso unico lungo la circonvallazione. Una vittoria per tutti coloro che non avrebbero digerito questa “rivoluzione viaria” (da ampi strati della società sino alle organizzazioni datoriali) e una sconfitta per la compagine di centrodestra, in primis la Lega, che per alcuni mesi aveva accarezzato la possibilità di veder concretizzato un proprio sogno. Non a caso più volte l’ex sindaco Florio Favero aveva rimarcato che nel suo programma elettorale aveva previsto di istituire nella città del Lemene un anello circolatorio a senso unico come già avviene a Pordenone e a Treviso. A tal proposito vale la pena ripercorrere brevemente le tappe che hanno portato al naufragio del progetto “senso unico”. Nel giugno del 2021 il consiglio comunale approva, a maggioranza, la modifica del Piano delle Opere Pubbliche che inserisce in quella annualità anche il progetto di riqualificazione urbana dell’anello urbano. L’intervento sarebbe stato finanziato con fondi propri dell’Amministrazione Comunale per un importo di 990 mila euro. Il provvedimento passò solo grazie ai voti della maggioranza tra i quali c’erano i consiglieri Mario Pizzolitto e Maria Teresa Senatore che due anni più tardi, assieme a Renato Stival, avrebbero cambiato idea bocciando il ring.

civici e democratici
civici e democratici

Al contrario l’opposizione di centrosinistra, rappresentata dai Civici e Democratici, è stata sempre coerente contrastando sin dall’inizio il ring a senso unico considerandolo una scelta non adeguata alla funzionalità e fruibilità del traffico locale. Nel maggio del 2022 il consiglio comunale approva l’aggiornamento del Documento Unico di programmazione 2022-2024 per poter finanziare il ring non più con risorse proprie del Comune, ma attingendo ai fondi PNRR. Anche in questo caso il documento passò solamente grazie ai voti della maggioranza compresi quelli dei consiglieri Pizzolitto, Senatore e Stival (i tre del Gruppo Misto). Arriviamo così a gennaio di quest’anno quando la giunta comunale approva lo studio di fattibilità del ring elaborato da uno studio di professionisti. Pareva si fosse arrivati ormai all’agognato traguardo, ma a scompaginare i piani ci si mettono, come detto all’inizio di questo articolo, due mozioni che stoppano le velleità del primo cittadino e dei suoi fedelissimi. Sfiduciato il sindaco lo scorso marzo, la patata bollente è finita sul tavolo del commissario prefettizio che ha saputo agire con molta oculatezza. Per non far perdere alla città di Portogruaro i fondi del PNRR, ha deciso di mantenere le opere strutturali indicate nel progetto (eliminazione e revisione di alcune rotatorie, realizzazione del percorso ciclo-pedonale nei tratti mancanti, segnaletica, asfaltature e messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali). Il tutto conservando la viabilità stradale veicolare attuale e lasciando alla futura amministrazione comunale che verrà eletta la decisione se introdurre o meno il senso unico. Un plauso va al commissario Olita per aver saputo tenere in considerazione le due mozioni contro il ring a senso unico, ovvero aver rispettato la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini portogruaresi. Anche se ora è un po’ prematuro pensarci, sarà interessante vedere se nella prossima campagna elettorale il centrodestra, guidato da Fratelli d’Italia o dalla Lega, proporrà nuovamente il senso unico lungo la circonvallazione oppure lascerà questo progetto nel cassetto per evitare di perdere preziosi consensi soprattutto nell’ambito delle potenti e influenti associazioni datoriali. Tornando ai giorni nostri, c’è da evidenziare che i lavori per la riqualificazione urbana dovranno essere affidati entro la data del 30 luglio prossimo mentre dovranno concludersi entro marzo 2026. La mancata osservanza di questa tempistica farà perdere i contributi PNRR.

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